Riaprire

Il progetto fotografico #MariAperti… si è riaperto.

Quest’estate si sono spalancati davanti a me gli abissi delle basse maree di Bretagna e Normandia, spazi di impermanenza, cicli di vuoti e pieni spaventosi e bellissimi, dove il mare si ritira per lasciare posto a una distesa di sabbia che imita il deserto – a un incantevole inganno.

Ho avuto l’impulso di ricominciare a raccontare quella dimensione con gli strumenti della mia fotografia, che negli anni è diventata ancora più rarefatta.

«Nascondono segreti», dal progetto #MariAperti
Mont Saint-Michel, France.
Agosto 2023
© Donata Cucchi

16:9

Il lupo e cappuccetto rosso, nell’opera di El Niño 76 che si affaccia sul fiume, sulla destra, sembrano dare il benvenuto all’inferno.

Charleroi, Belgique, marzo 2022
© Donata Cucchi

Post industriale

Charleroi è un posto talmente ostile che sembra la parodia della città malfamata, sembra Gotham City. Non c’è nessuno in giro, solo pochi soggetti malandati, o pessimi; in genere uomini. Le piazze sono sventrate, come a L’Aquila. I negozi vuoti. I palazzi inagibili e grigi. Questo viale tra la stazione e il fiume è l’unico in cui mi sia sentita di tirare fuori la macchina fotografica.
La città ha tassi di disoccupazione molto alti, e quasi la metà della popolazione non ha un titolo di studio. Non ero mai stata in un luogo così deprimente, così perduto.

Charleroi, Belgique, marzo 2022
© Donata Cucchi

Non sempre

Secondo Kiki Smith, quando fai il ritratto a una persona giovane è tutta luce, e dopo i quarant’anni le cose cambiano. Beh, non sempre.

Carlotta.
Ischia, luglio 2021
© Donata Cucchi

16:9

Vasilikos, Zákinthos, luglio 2021
© Donata Cucchi

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Portico di Romagna, giugno 2021
© Donata Cucchi

#femminismi

Più che scattarla, più che lavorarla, è quando la stampo, una foto, che comincia a esistere. E la sua esistenza, i primi giorni, mi dà una smania felice che corre per la casa come una scimmia.

«Peonia femminista», Bologna (2020).
© Donata Cucchi
Stampa 40cm x 60 cm